Benvenuti in un nuovo articolo su ElaMedia Group, un'agenzia con oltre 15 anni di esperienza nella realizzazione di siti in Wordpress a Roma e nell'Analisi SEO. Il nostro sito vi svelerà tutti i segreti del social più famoso di internet spiegandovi che cos’è Facebook Advertising e fornendo una pratica guida a Facebook engagement. Ma siamo anche esperti di Google, quindi, sul nostro sito troverai persino un approfondimento dedicato alla guida per Adwords. Ma oggi di cosa parleremo?

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La realizzazione di siti web è un'operazione che coinvolge diversi aspetti. Oggi scendiamo nel dettaglio dell'aspetto tecnico. La velocità di caricamento di un sito – indipendentemente dal dispositivo che si utilizza (PC, smartphone, tablet) – è uno degli indici più rivelatori dell’apprezzamento di un utente in navigazione; sebbene sia dato quasi per scontato, progettare in modo intelligente il proprio sito affinché non si blocchi o non mostri rallentamenti nel caricamento delle pagine e dei contenuti multimediali può essere la carta vincente per far emergere il proprio business, oltre ad essere un ottimo indice di ottimizzazione.

Esistono tools, strumenti in grado di misurare la velocità di caricamento di una pagina web e di indicare cosa correggere per ovviare al problema. Dopo aver ampiamente dato tutte le informazioni su Google Analytics per fare Seo, sull’algoritmo Bert di Google e sulla Google Search Console, quindi, adesso parliamo di Google Page Speed Insight.

Che cos’è Google Page Speed Insight

È uno strumento messo a disposizione da Google e che fa parte dei Page Speed Service del motore di ricerca. È un servizio gratuito di Google che permette a chi crea e gestisce siti web di misurare il rendimento di una pagina web rispetto a un indice di 100 punti: più il punteggio si avvicina a 100, migliore è il rendimento della pagina sul web. Il suo focus è principalmente la misurazione della velocità delle pagine e la messa a punto di “consigli” per migliorarla. Per utilizzare questo strumento non è necessario essere i proprietari del sito, ma è sufficiente digitare nel campo apposito la URL del sito da analizzare e si può consultare direttamente online oppure tramite l’installazione dell’apposita estensione sul browser (Chrome o Firefox); questa seconda funzione è utile per analizzare le pagine non indicizzate come per esempio quelle di accesso ad aree private mediante password.

Come funziona

Scopri come Google Page Speed può potenziare la tua strategia SEO e approfondisci altri interessanti argomenti sui prodotti Google e l'ottimizzazione. Il Page Speed insight di Google non utilizza un dispositivo fisico per le misurazioni, bensì si avvale di un web kit renderer ovvero di un programma software in grado di emulare i dispositivi mobili o desktop. L’analisi del contenuto di una pagina web produce una valutazione numerica in centesimi, seguita da una serie di suggerimenti e di interventi da fare per migliorare l’efficienza di caricamento di alcune pagine o del sito web. I parametri non considerano la qualità della connessione dell’utente – sulla quale non si può intervenire – ma solo su quegli aspetti su cui il proprietario di un sito può intervenire, come per esempio:

  • Le dimensioni dei dati in upload e download (contenuti, foto, video, musica , streaming …);
  • Le attività di caching,
  • La configurazione del server web;
  • Il codice Java Script e CSS.

Lo strumento di misurazione valuta ogni parametro e visualizza l’analisi finale: un segno di spunta bianco su campo verde significa che non sono stati rilevati problemi, mentre i punti esclamativi su campo rosso o gialli indicano problemi di gravità variabile.

Se la pagina analizzata è di proprietà, la decisione di apporre i suggerimenti correttivi per migliorarne le prestazioni spetta al proprietario che può intervenire sul sito; mentre se si sta semplicemente curiosando su siti di proprietà altrui è uno strumento comunque utile di analisi della concorrenza per evitare di fare gli stessi errori o, al contrario, imitarne l’efficienza.

Se questo articolo sta catturando la tua attenzione, allora ti consigliamo di mettere da parte anche questo sul "noindex". Aprilo subito in un nuovo Tab del browser per non dimenticarne.

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Se questo articolo ti sta interessando puoi approfondire un tema correlato con questo argomento: come configurare Cloudflare. Se vuoi conoscere un nuovo strumento da aggiungere alla tua collezione, consulta quello che abbiamo scritto su Google Suggestion.

Come si usa

Page Speed Insighs è un rilevatore dell’efficienza delle pagine web, per utilizzarlo è sufficiente andare sulla pagina ufficiale del tool, digitare la URL della pagina da esaminare nel campo dedicato e cliccare su “Analizza”. Al termine dell’analisi vengono visualizzati i risultati e compaiono due schede: una con i risultati di efficienza per i dispositivi desktop e l’altra per i dispositivi mobili.

Le informazioni su cui soffermarsi sono:

  • Soluzioni da implementare, sotto questa voce PSI elenca i problemi rilevati che ritiene più gravi e che consiglia di risolvere.
  • Suggerimenti, all’interno sono raccolti i suggerimenti dai più generici ai più dettagliati con gli interventi consigliati. Possono essere interventi di manutenzione a livello del server o di contenuto.
  • Possibili soluzioni. In questo blocco, si forniscono le soluzioni da applicare in prima battuta con modifiche minime anche in termini di tempo e denaro.

In base a questi elementi sarà necessario valutare quali interventi è possibile apportare in prima persona e quali, invece, richiedono l’expertise di un professionista esterno e di conseguenza valutare i tempi e i costi e se vale la pena apporre le correzioni più impegnative. L’importante è prendere nota dei risultati, effettuare le modifiche più basilari suggerite ed effettuare nuovamente l’analisi per constatare se si è raggiunto un reale miglioramento nella velocità di caricamento. Indipendentemente dalle azioni che si decide di intraprendere, Page Speed Insights è un ottimo strumento per controllare la “salute” del proprio sito web.

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La presenza di Google AdSense influenza il CLS?

Sì, la presenza di annunci Google AdSense può influenzare il Cumulative Layout Shift (CLS), uno dei Core Web Vitals di Google. Il CLS è una misura dell'instabilità visiva di una pagina web, o quanto gli elementi della pagina si spostano mentre si carica. Un alto valore di CLS può indicare una scarsa esperienza dell'utente.

Gli annunci di AdSense possono contribuire al CLS in vari modi:

  1. Spostamenti del layout causati dal caricamento degli annunci: Se un annuncio viene caricato dopo il contenuto principale della pagina, può causare uno spostamento del layout, specialmente se lo spazio per l'annuncio non è stato riservato in anticipo.
  2. Spostamenti del layout causati dalla sostituzione degli annunci: Se un annuncio viene sostituito da un altro annuncio di dimensioni diverse mentre l'utente sta visualizzando la pagina, ciò può causare uno spostamento del layout.

Per minimizzare l'impatto degli annunci AdSense sul CLS, è importante riservare lo spazio per gli annunci con dimensioni definite. Questo può essere fatto assegnando un'altezza e una larghezza specifiche all'elemento contenitore dell'annuncio. Inoltre, l'uso di annunci statici, rispetto a quelli dinamici o animati, può contribuire a ridurre gli spostamenti del layout.

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La velocità di caricamento influisce sulla SEO?

La risposta è sì, soprattutto se si considera fondamentale comparire nella prima pagina dei risultati di ricerca di Google che considera, a sua volta, molto importante il fattore “velocità di caricamento” per il posizionamento dei siti nei risultati di ricerca tanto da aver sviluppato un tool come Page Speed Insights esclusivamente mirato alla valutazione della velocità.

Le statistiche rivelano che il tempo medio di attesa per il caricamento di una pagina web è di 2,5 secondi per il desktop; se il tempo di risposta supera i 4 secondi, la percentuale di abbandono è del 25% e sale al 50% se il tempo medio supera i 10 secondi. È fondamentale progettare e ottimizzare in ottica SEO anche tutti quei fattori che incidono sulla velocità di caricamento di un sito, soprattutto se si tratta di un’attività e-commerce. Quali sono dunque gli elementi da monitorare per evitare rallentamenti?

Quali sono i parametri ideali?

I parametri per effettuare subito un rapido controllo dell’efficienza di caricamento del proprio sito sono tre e se vengono rispettati, si è già a metà dell’opera.

  • Total page size: è il peso complessivo della pagina. Maggiore è il peso maggiore sarà il tempo di caricamento. Il valore ideale per una buona navigazione è un pagina dal peso complessivo di 1 MB.
  • Page Load TIme: è il tempo di caricamento di una pagina. Il valore ideale è di 4 secondi, dopo i quali l’utente si scoraggia e abbandona il sito.
  • Requests: è il numero complessivo di “richieste” inviate al server da parte del browser in uso durante l’elaborazione e il caricamento di una pagina web. Il valore ideale di requests deve essere < 30.

Strategie di ottimizzazione SEO per aumentare la velocità di un sito web

È possibile intervenire a monte per incrementare l’efficienza di un sito e la sua velocità di caricamento, prestando attenzione - in fase di progettazione e di realizzazione dei contenuti – a questi aspetti:

  • Peso delle immagini. La grandezza in termini di byte di un’immagine influisce notevolmente sul caricamento: quanto più è pesante e “definita” maggiore sarà il tempo di caricamento, pertanto è necessario scegliere e inserire elementi grafici che abbiano il giusto rapporto tra qualità dell’immagine e dimensioni. In alcuni casi è meglio rinunciare a qualche pixel di nitidezza che a un probabile utente/cliente.
  • Accelerated Mobile Page. Per i dispositivi mobili, Google ha sviluppato l’AMP – l’Accelerated Mobile Page – un tool in grado di incrementare la velocità di caricamento delle pagine web di 4 volte superiore alla media. L’implementazione di AMP porta notevoli vantaggi anche i termini di posizionamento nelle SERP.
  • Protocollo HTTP2. È una nuova versione del protocollo di rete http che ottimizza il trasferimento dei dati tra server e browser. Per migrare un sito sul nuovo protocollo occorre prima migrare sulla versione HTTPS e in seguito contattare il proprio servizio di hosting.
  • Servizio di hosting. Per evitare errori di crash è sempre bene affidarsi a un host sicuro e di comprovata esperienza (diffidare di host troppo economici o poco sicuri).
  • Memoria Cache. È un tipo di memoria che immagazzina i dati più recenti di una pagina. L’utilizzo di un buon sistema di memoria cache o caching permette di velocizzare il processo di caricamento perché gli utenti potranno consultare i contenuti di un sito senza che questi lo richieda al database con notevole risparmio di tempo e un’esperienza di navigazione più fluida. È possibile implementare la memoria cache con l’uso di appositi plugin come WP Rocket, facili da installare e far funzionare.
  • Plugin. Così come esistono plugin utili per la velocizzazione del caricamento, esistono anche plugin inutili o che appesantiscono il sito, per cui è opportuno eliminare i plugin che non servono o non vengono mai utilizzati e utilizzare solo quelli più leggeri e utili con lo scopo di non sovraccaricare il sito.

FAQ

Cos'è Google Core Web Vitals?

Google Core Web Vitals è un insieme di metriche specifiche introdotte da Google per aiutare i proprietari di siti web a misurare l'esperienza dell'utente sul loro sito web. Queste metriche riguardano aspetti chiave dell'esperienza utente come la velocità di caricamento, l'interattività e la stabilità visiva del contenuto.

Le Core Web Vitals attualmente includono tre metriche specifiche: Largest Contentful Paint (LCP), First Input Delay (FID) e Cumulative Layout Shift (CLS). Google ha annunciato che queste metriche avranno un impatto sui risultati di ricerca, rendendo ancora più importante per i proprietari di siti web assicurarsi che il loro sito offra un'esperienza utente di alta qualità.

Cosa significano le metriche LCP, FID e CLS?

Le metriche LCP, FID e CLS rappresentano aspetti diversi dell'esperienza utente sul web.

  • Largest Contentful Paint (LCP): Misura il tempo impiegato per caricare il contenuto più grande visibile nell'area di visualizzazione, come un'immagine o un elemento di testo. Un buon LCP è considerato inferiore a 2,5 secondi.
  • First Input Delay (FID): Misura il tempo tra quando un utente interagisce con la pagina (ad esempio, facendo clic su un link o su un pulsante) e quando il browser è in grado di rispondere a quell'interazione. Un buon FID è inferiore a 100 millisecondi.
  • Cumulative Layout Shift (CLS): Misura quanto si muovono gli elementi visibili sulla pagina durante il caricamento. Un buon CLS è inferiore a 0,1.

Come posso misurare le Core Web Vitals del mio sito?

Ci sono diversi strumenti che possono aiutarti a misurare le Core Web Vitals del tuo sito. Questi includono Google PageSpeed Insights, Lighthouse, Chrome User Experience Report (CrUX), Search Console (tramite il rapporto sulle Core Web Vitals) e molte altre soluzioni di terze parti.

Questi strumenti forniscono dati sulle prestazioni del tuo sito e suggerimenti su come migliorare le tue metriche Core Web Vitals. È importante notare che le metriche possono variare a seconda dei diversi gruppi di utenti, delle condizioni di rete, del dispositivo e del browser.

Come posso migliorare le Core Web Vitals del mio sito web?

Migliorare le Core Web Vitals del tuo sito web richiede un'attenzione particolare alla velocità di caricamento, all'interattività e alla stabilità del layout del tuo sito.

  • Per migliorare il tuo LCP, dovresti concentrarti sul miglioramento delle prestazioni di caricamento delle tue pagine. Questo potrebbe includere l'ottimizzazione delle immagini, la rimozione di JavaScript e CSS inutili, e l'implementazione del lazy loading per i contenuti fuori dallo schermo.
  • Per migliorare il tuo FID, dovresti cercare di minimizzare il tempo di esecuzione di JavaScript sulle tue pagine, suddividere i task di lunga durata in task più piccoli, e utilizzare una soluzione di server side rendering o prerendering.
  • Per migliorare il tuo CLS, dovresti evitare di inserire contenuti sopra il piegamento a meno che non abbiano dimensioni specificate, utilizzare delle griglie o degli spazi vuoti riservati per le immagini e i contenuti multimediali, e limitare le animazioni che causano spostamenti nel layout.

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Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).