Benvenuto nel nostro Blog e dunque in una nuova guida firmata ElaMedia Group, un'Agenzia Web con più di 15 anni di esperienza nella realizzazione di siti web a Roma. Il nostro sito vi svelerà tutti i segreti di internet spiegando di che cos’è il copywriting SEO, fornendo una pratica guida alle estensioni SEO su Chrome e persino un approfondimento dedicato ai tool Semrush vs SeoZoom a confronto. Ma oggi di cosa parleremo? Dopo avervi parlato della struttura a siloing, eccoci oggi con un nuovo argomento che speriamo susciterà il vostro interesse.

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Una delle professioni sorte da poco, grazie alla nascita e diffusione dei computer e di internet, è quella di creatori di articoli per il web. Connessi a testate o agenzie giornalistiche, ed anche a siti web specializzati, tali professionisti, chiamati anche articolisti, sono abituati a scrivere articoli su diversi argomenti e a vederli pubblicati direttamente su internet. Sebbene tale lavoro appaia semplice, in realtà esso deve rispondere a determinati criteri informatici e di pubblicazione e ciascun articolo deve rispettarli. Un esempio possono essere i tag header in un articolo per il web.

Dopo aver ampiamente dato tutte le informazioni su come fare l'ottimizzazione seo di un sito web e prima di andare ad approfondire quest’ultimo argomento, ricordiamo che tutto ciò che troviamo su una pagina web oppure su un qualsiasi motore di ricerca rispetta dei parametri definiti. Infatti, un qualunque articolo per poter essere rintracciato facilmente e soprattutto velocemente da un utente sul web deve possedere degli elementi indispensabili che permettano appunto di essere trovato dal motore di ricerca (nell’universo infinito di internet) e presentato dallo stesso all’internauta, che magari abbia digitato alcune Parole chiave. Hai già letto la nostra guida su come utilizzare lo strumento delle parole chiave?

Una volta rintracciato lo storytelling desiderato, anche lo scritto (che sia un articolo, un’informazione o un pensiero oppure altro ancora) deve rispettare alcuni parametri importanti per facilitare la lettura e semplificare la ricerca di informazioni specifiche da parte del navigatore. E qui cominciano ad entrare in gioco, come vedremo meglio successivamente, i cosiddetti tag header. Questi rappresentano elementi importanti da rispettare quando si devono scrivere articoli online. Un esempio semplice ma efficace è quello del titolo di un libro e dei titoli dei singoli capitoli.

Infatti, come questi ultimi elementi semplificano e suddividono un libro in diverse parti e ne anticipano un po’ gli argomenti al lettore, questi tag header fanno la stessa cosa per un articolo sul web o lo scritto di una pagina internet. Pertanto, essi sono parametri indispensabili per chiunque voglia scrivere nel mondo digitale. Comunque, andiamo ad approfondire questo argomento davvero affascinante ma delle volte non semplice, soprattutto a causa di una terminologia, come vedremo, in lingua inglese e tecnica.    

Wordpress produce in automatico il tag title quando aggiungi il titolo (ovvero l’H1). Come arrivare a tale risultato? 

Un altro aspetto da tenere in considerazione è che WordPress SEO by Yoast può cambiare il titolo che usi nell’anteprima dei link su Facebook, Twitter e Google Plus.

A proposito di SEO: per migliorare la visibilità e l'autorità di un sito web, sono estremamente utili in ottica SEO, le citazioni e le menzioni, anche dette brand mention. Infatti, Quando un marchio, un'azienda o un sito web viene menzionato su altri siti, viene riconosciuto dagli algoritmi dei Motori di ricerca come un segnale di autorevolezza e popolarità. Ciò influisce positivamente sul posizionamento del sito nei risultati di ricerca. Sottolineiamo un fatto molto importante: dal 2019 Google ha reso operativo il suo Algoritmo BERT, con il quale ha migliorato la sua comprensione del nostro testo che mettiamo online. 

Ti ricordiamo che, nel caso in cui ti occorresse un SEO Specialist, puoi fare appello ai nostri esperti, contattandoci al numero 800 119 270.

Tag Header sì, ma quanti?

Il numero di tag header che dovrebbe contenere un articolo a seconda della sua lunghezza può variare, ma in generale, dovrebbe essere definito in base alla struttura del contenuto e alla chiarezza dell'organizzazione delle informazioni. Non esiste un limite fisso al numero di tag header che un articolo può avere, ma ci sono alcune linee guida generali da considerare.

In un articolo di lunghezza media, che solitamente si estende per due o tre pagine, si potrebbero utilizzare un tag <h1> all'inizio dell'articolo per rappresentare il titolo principale. Questo tag dovrebbe essere seguito da un tre o quattro tag <h2> per i principali sottotitoli o sezioni del contenuto. A loro volta, i tag <h2> possono essere seguiti da tag <h3> per i sottotitoli delle sotto-sezioni, e così via, a seconda della complessità e della suddivisione del contenuto.

Per un articolo più breve, potrebbe essere sufficiente utilizzare sempre un solo tag <h1> per il titolo principale e forse uno o due tag <h2> per rappresentare i sottotitoli delle sezioni principali.

Inoltre, è importante considerare che i tag header dovrebbero essere utilizzati in modo logico e coerente. La gerarchia dei tag dovrebbe seguire un flusso naturale di organizzazione del contenuto, dove ogni tag rappresenta una suddivisione logica e rilevante del testo.

L'obiettivo principale è rendere il contenuto facilmente comprensibile per gli utenti, migliorando la struttura e la navigazione dell'articolo. Un numero eccessivo di tag header potrebbe rendere il testo confuso o frammentato, mentre un numero troppo basso potrebbe compromettere la chiarezza e la facilità di lettura.

In conclusione, il numero di tag header da utilizzare in un articolo dipende dalla sua lunghezza e complessità, ma la priorità dovrebbe essere data a una struttura ben organizzata, che rifletta chiaramente la gerarchia del contenuto e ne agevoli la lettura e la comprensione da parte degli utenti in navigazione.

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H2, H3 e altri header

Un po’ come fa il titolo di un libro. Successivamente arrivano gli H2, che restando nella metafora cartacea, appaiono come capitoli. Permettono a chi legge di capire quali sono gli argomenti discussi in un preciso articolo e introducono precise sezioni del post. 

Se stai trovando interessante questo argomento dedicato alla scrittura su internet, sappiate che il nostro sito potrà svelarvi ulteriori contenuti simili, infatti, ElaMedia Group, vi svelerà tutti i segreti della scrittura sul web spiegando il significato di co-occorrenze e semantica, fornendo una pratica guida alla keyword density e persino un approfondimento dedicato all’article spinner in italiano. Leggi questi articoli più tardi!

Quali sono le informazioni che dovrebbero essere contenute all’interno di un Header?

In primo luogo, un Header in generale, al suo interno, dovrebbe possedere il nome del sito o dell’attività dentro cui cui l’utente è arrivato: per svolgere ciò, è possibile utilizzare un logo ed in altri casi anche uno motto. Nel caso in cui logo sia molto grande o pieno di dettagli, è possibile cambiarlo con una tipografia più semplice oppure orientarsi su un’icona che rappresenti la tua identità. Un Header si dovrebbe trovare in una posizione molto visibile e avere al suo interno dei colori identitari della tua azienda, in modo che gli utenti capiscano subito che si trovano nel sito giusto. In base al suo formato è possibile anche integrare ulteriori informazioni riguardo al business. Bisogna però tenere molta attenzione, perché questo elemento deve sempre essere chiaro e facile da leggere perché, se non dovesse essere così, bisogna spostare divere informazioni sul footer.

Se produci contenuti per il web è necessario inserire dei Link interni per completare il campo semantico del tuo sito: ne abbiamo discusso nell'approfondimento sull'Internal Linking.

Per prendere un esempio attendibile, basterebbe guardare le agenzie di digital marketing australiane, che utilizzano dei menu seguendo il concetto di hamburger. Questa soluzione è estremamente innovativa, perché capace di consentite all’utenza una fruizione simultanea di più informazioni per mezzo di un semplice tocco di mouse. Un altro esempio significativo è promosso da Amazon, capace di garantire una funzione di ricerca completa nel suo stesso header: quello di Amazon è capace di unire tante informazioni diverse senza però incorrere nell’errore di sovraccaricare il proprio modello. Una Barra su Amazon permette all’utente di avere sotto mano tutto quello di cui ha necessità, proprio come se si trovasse a fare la spesa digitalmente. È bene ricordare che un header può, da sito in sito, possedere un aspetto differente, sulla base del design del sito o dal template scelto, questo quando ci si riferisce al CMS. Non è di fatto inusuale che nel web-design d’oggi, l’header della pagina si trovi sempre in primo piano ma, nonostante il fixed header sia scelto con più facilità, nulla toglie che gli elementi della propria pagina possono essere posizionati rispetto alla propria strategia comunicativa. Se pensi possa esserti utile, abbiamo da poco pubblicato una guida su Jasper, strumento di intelligenza artificiale che potrà aiutarti nel tuo lavoro di scrittura sul web.

Mi raccomando… se hai bisogno di una consulenza sul Web Marketing, valuta la possibilità di contattarci al numero che vedi qui sulla destra. 

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Se sei interessato a questi argomenti ti consigliamo di leggere anche l'articolo che abbiamo scritto sulle mappe concettuali online; siamo sicuri che ti aiuterà ad arricchire il tuo blog.

Header e Head: qual è la differenza?

Chi vuole occuparsi di siti web, oltre che di tag Title, dovrà confrontarsi con un’interfaccia soggetta a continui ripensamenti. Chi ha un minimo di esperienza sul campo, si sarà sicuramente scontrato con il termine “Header”, che specifica la fascia superiore di una qualsiasi pagina web. La presentazione è tutto e, proprio l’Header, ha un aspetto assimilabile a quello utilizzato per tutti i siti e, in più, contiene il menù di navigazione, estremamente utile per cercare qualcosa immediatamente. Chi progetta siti web, si sarà accorto che la maggior parte dei siti esistenti, sono sezionabili in griglie e sezioni differenti. Ogni sezione ha una specifica funzione. Bene, proprio queste sezioni costituiscono l’header, che Google ha battezzato “Main Content”, ovvero il contenuto principale. Il bello dell’Header è che, solitamente, viene creato sulla base di un template specifico, automaticamente generato per tutte le pagine che costituiscono il sito. Tutti i collegamenti che sono in esso contenuti, sono i nostri abituali link, funzionali per un corretto orientamento all’interno della pagina. Fate attenzione però, perché sul piano dell’importanza i contenuti Main Content hanno bisogno di un’attenzione supplementare.

Chi però affronta dall’interno la materia, scoprirà ben presto che esiste una parola simile a Header ma, che non significa la stessa cosa: all’interno del linguaggio HTML si collocano “head” e “body”, direttamente nel codice sorgente. Proprio in corrispondenza del tag “head”, vengono inserite delle direttive per il motore di ricerca, le quali però non vengono visualizzati sulla pagina. All’interno del “body” invece, sono rintracciabili tutti i contenuti che si vogliono mostrare all’interno dello schermo. L’header invece, che si distingue da questi due elementi, si trova nelle specificazioni degli standard HTML5, dove è un elemento esclusivo del linguaggio. L’header serve a creare delle vere sezioni introduttive per il “Sectioning Content”, ottenendo il ruolo di intestazione. Il dove sia effettivamente collocato il Sectioning Conten non ha una vera importanza, perché esattamente come per il “footer”, esiste la possibilità di realizzare un personale “header” per il “body” dell’intero documento HTML, limitandosi solo in seguito ad aggiungere altri “header” per ulteriori informazioni. Infine, bisogna tener conto che la maggior parte dei siti all’interno dei quali navighiamo, non si occupano di utilizzare il Selection conten, per cui, quando ci riferiamo a “Header”, si fa riferimento generalmente al contenuto nella parte superiore della nostra pagina. Alla luce di quanto declinato, se da un lato è corretto usare i titoli in maniera corretta, dall’altro bisogna anche utilizzare i giusti template, per impedire intoppi nella navigazione dei nostri abituali lettori.

Se ti è piaciuto questo articolo, cambia argomento e leggi anche il nostro approfondimento su cosa determina il posizionamento di un sito nei motori di ricerca.

Una cosa molto importante quando si deve scrivere per il web è l'originalità dei contenuti che si può verificare con un tool, perciò abbiamo creato questa guida all'utilizzo di Copyscape e se hai bisogno di maggiori informazioni per scrivere un guest post con le anchor text adatte? Non esitare a contattare ElaMedia Group! Quando scrivi per internet ricordati di mettere da parte dei tool per individuare il contenuto duplicato (per evitare penalizzazioni da parte di Google).

Rimanendo in tema di scrittura abbiamo proposto da poco un articolo che illustra le competenze di Ghostwriter.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).