Eccoci oggi con un nuovo articolo firmato ElaMedia, Agenzia con più di 15 anni di navigata esperienza nella Realizzazione di siti web e nell’Analisi SEO a Roma.

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PBN è l’acronimo di Private Blog Network, una rete di siti e blog costruita per praticare la tecnica del Link building al fine di migliorare il posizionamento – più o meno – organico di un sito web sui vari Motori di ricerca. È anche denominata strategia di ottimizzazione “gray” o “black” e non sempre è ben vista proprio dai motori di ricerca. E' dunque premura del webmaster riuscire a posizionare un sito nei primi posti della SERP in modo quanto più naturale possibile, a partire dalla creazione contenuti web in ottica SEO fino all’impiego dei PBN.

Come funziona il PBN – Private Blog Network

I motori di ricerca, per valutare il ranking / posizionamento delle singole pagine web, analizzano e collegamenti ipertestuali (link) da e verso una pagina come indice di valutazione. Si chiama link popularity.

Se una pagina web è particolarmente linkata da molti altri siti, significa che è “popolare” e anche utile. Questa deduzione è valida solo se i link sono spontanei, di qualità e provengono di aiti autorevoli, diversi ma che trattano lo stesso argomento o dai social network.

Per dare una mano alla generazione di questo flusso di link e traffico sulle pagine web si ricorre a diverse pratiche di link building tra cui il PBN, il ricorso a siti esterni contenenti contenuti all’interno dei quali ci sia uno o più link che puntano alla pagina web che si desidera posizionare in alto nella SERP. Dei motori di ricerca. Chi “realizza” i PBN mette su una vera e propria rete, una moltitudine di siti e blog che linkano in modo artificioso un sito web o si linkano tra di loro.

Ogni sito del PBN ha un nome di dominio diverso e così facendo i link provengono effettivamente da varie fonti, ma correlate creando una cosiddetta “link Juice” interessante. Le pagine linkate conquistano, così, visibilità sui motori di ricerca e un maggior traffico organico di utenti (di solito si mette in piedi un castello simile per spingere un money site o un sistema ecommerce pronto a vendere).

Fino a pochi anni fa, questa strategia per generare traffico e credibilità su una pagina funzionava bene; ma i motori di ricerca hanno cominciato a “sospettare” la generazione di link artificiali e non naturali, a intercettarli e penalizzare i siti che ne facevano uso o ne beneficiavano. Allora come si può continuare a fare link building con i PBN senza essere penalizzati?

Cosa non fare quando si usa una PBN – una rete di siti per link building

Mensilmente Google “combatte” questa tipologia di siti per la generazione di link artificiali mettendo a punto sempre nuovi algoritmi puntuali, a partire da Penguin in poi. Seguire questi accorgimenti non evita alla lunga le penalizzazioni, ma aiutano a camuffare meglio l’attività di link building e farla durare più a lungo:

  1. Non registrare i domini della PBN con gli stessi dati: per generare link juice è sufficiente anche usare blog o siti di terzo livello (gratuiti) come le piattaforme Wordpress, Altervista, Blogspot, Blogger, ma è sempre opportuno non inserire gli stessi dati (nome, cognome, mail) per tutti i blog o siti in modo tale da non far risalire la rete di siti web alla stessa persona intestataria.
  2. Non utilizzare lo stesso IP: quando si acquista, invece, un dominio di primo livello è consigliabile ospitarli su diversi hosting e mescolando gli indirizzi IP provenienti da diverse aree geografiche.
  3. Non utilizzare sempre lo stesso CMS (l’editor): per siti e blog diversi che creano la rete PBN è bene variegare anche la piattaforma del web master, Wordpress, Joomla, Drupal o quanto meno pur utilizzando lo stesso CMS, cercare di scegliere un tema diverso – colori e styling diversi – per ciascun sito della network.
  4. Non usare lo stesso account proprio per gli account Google e dei suoi tool di Analytics, Search Console e AdSense. Ideale sarebbe utilizzare altri software non Google come OWA (Open Web Analytics) o Piwik.

Come si può dedurre la pratica del link building con i PBN non è sempre limpida e ben accetta dagli spider dei motori di ricerca, per cui occorre strategia nella strategia.

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Vantaggi e svantaggi dell'utilizzo di un PBN

Se da un lato i Private Blog Network possono essere un potente strumento per aumentare l'autorità e il traffico di un sito web, dall'altro il loro utilizzo comporta dei rischi significativi, come la possibilità di essere penalizzati da Google.

In questo paragrafo, analizzeremo in dettaglio i vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzo di un PBN, fornendoti le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole se questa strategia è adatta o meno alle tue esigenze.

Vantaggi

  • Aumentare l'autorità del sito web o del portale: Un PBN può creare un flusso di backlink di alta qualità verso il tuo sito web, aumentando la sua autorità agli occhi di Google e migliorando il suo posizionamento nei motori di ricerca.
  • Diversificare il profilo backlink: Un PBN può aiutarti a diversificare il tuo profilo backlink, riducendo il rischio di penalizzazioni da parte di Google per backlink artificiali o di bassa qualità.
  • Aumentare il traffico organico: Un miglior posizionamento nei motori di ricerca può portare a un aumento del traffico organico verso il tuo sito web.
  • Velocizzare l'indicizzazione del sito web: I backlink provenienti da un PBN possono aiutare a velocizzare l'indicizzazione del tuo sito web da parte di Google.

Svantaggi

  • Rischio di penalizzazioni da parte di Google: Se Google scopre che stai utilizzando un PBN, potresti essere penalizzato, con una conseguente perdita di posizionamento nei motori di ricerca.
  • Costi elevati: La creazione e la gestione di un PBN può richiedere un investimento di tempo e denaro significativo.
  • Mancanza di controllo: Non hai il controllo completo sui siti web del tuo PBN, il che significa che il loro contenuto e la loro qualità potrebbero influenzare negativamente il tuo sito web.
  • Problemi etici: L'utilizzo di un PBN può essere considerato una pratica non etica da alcuni SEO, in quanto potrebbe essere visto come un tentativo di manipolare i risultati dei motori di ricerca.

Considerazioni etiche

L'utilizzo di un PBN può essere considerato una pratica non etica da alcuni SEO, in quanto potrebbe essere visto come un tentativo di manipolare i risultati dei motori di ricerca. È importante valutare attentamente i rischi e i benefici dell'utilizzo di un PBN prima di prendere una decisione.

Inserire il mio sito in un Private Blog Network può essere considerata una pratica di Black Hat SEO?

L'inserimento di un sito web in un Private Blog Network (PBN) è ampiamente considerata una pratica di Black Hat SEO. Questa strategia implica la creazione o l'utilizzo di una rete di siti web con l'unico scopo di generare link in entrata (backlinks) verso un sito principale, allo scopo di manipolare i risultati dei motori di ricerca. Il termine "Black Hat" si riferisce a tecniche che violano le linee guida dei motori di ricerca come Google, puntando a ottenere un miglior posizionamento nelle SERP (Search Engine Results Pages) in modi non etici o non sostenibili a lungo termine.

Perché i PBN sono considerati Black Hat SEO?

Violazione delle Linee Guida: Google e altri motori di ricerca hanno esplicitamente indicato che la creazione di link in modo artificiale per manipolare i ranking è una violazione delle loro linee guida. I PBN, essendo progettati esclusivamente per questo scopo, rientrano chiaramente in questa categoria.

Rischio di Penalizzazioni: L'uso di PBN espone il sito web a rischi significativi di penalizzazioni da parte dei motori di ricerca. Queste penalizzazioni possono variare dalla perdita di ranking per determinate Parole chiave fino alla rimozione completa del sito dagli indici di ricerca.

Sostenibilità e Etica: Le strategie di Black Hat SEO come i PBN spesso offrono miglioramenti di breve termine nelle performance di ricerca a scapito della sostenibilità a lungo termine e dell'etica. Queste pratiche possono danneggiare la reputazione del sito e la fiducia degli utenti.

Alternative Etiche (White Hat SEO)

Per costruire la presenza online di un sito in modo etico e sostenibile, è consigliabile adottare pratiche di White Hat SEO, che sono in linea con le linee guida dei motori di ricerca. Queste includono:

  • creazione di contenuti di Qualità: Generare contenuti originali, informativi e di valore per gli utenti aiuta ad attrarre link naturali e a migliorare la visibilità sui motori di ricerca.
  • Ottimizzazione On-Page: Migliorare la struttura del sito, la velocità di caricamento, l'esperienza utente e l'ottimizzazione delle parole chiave all'interno del contenuto può aumentare il ranking senza incorrere in rischi.
  • Strategie di Link Building Etiche: Ottenere backlinks attraverso partnership, contenuti condivisibili (come infografiche o studi di settore) e relazioni pubbliche digitali può costruire la reputazione del sito in modo organico.

Quali sono i criteri che devo verificare se intendo acquistare dei domini scaduti?

L'acquisto di domini scaduti può essere una tattica strategica per migliorare il SEO, lanciare nuovi siti o proteggere il proprio brand. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente una serie di criteri prima di procedere all'acquisto, per assicurarsi che il dominio offra valore e non comporti rischi. Ecco alcuni criteri essenziali da considerare:

1. Reputazione e Storia del Dominio

  • Controllo del passato: Utilizza strumenti come Wayback Machine per esaminare la cronologia del contenuto del sito. Questo ti permetterà di verificare se il sito ha ospitato contenuti di qualità o se è stato utilizzato per pratiche spam o illegali.
  • Verifica delle penalizzazioni: Assicurati che il dominio non sia stato penalizzato da Google o altri motori di ricerca. Puoi fare ciò tentando di verificare la presenza del sito nei risultati di ricerca o utilizzando strumenti SEO professionali che possono indicare penalizzazioni passate.

2. Metriche SEO

  • Autorità di Dominio (DA) e Autorità di Pagina (PA): Strumenti come Moz's Link Explorer possono fornire un'idea dell'autorità di un dominio, che è un buon indicatore del suo potenziale valore SEO.
  • Backlinks: Analizza il profilo dei backlinks del dominio utilizzando strumenti come Ahrefs, Semrush, o Majestic. Cerca domini con link di alta qualità e rilevanti per il tuo settore. Evita domini con backlinks spam o di bassa qualità.
  • Età del Dominio: I motori di ricerca tendono a dare credito agli siti più vecchi, quindi un dominio con una lunga storia potrebbe essere vantaggioso.

3. Rilevanza e branding

  • Rilevanza del Nome: Scegli un nome di dominio rilevante per il tuo settore o nicchia. Questo aiuta in termini di SEO e rende il tuo sito più riconoscibile per l'audience di riferimento.
  • Potenziale di Branding: Considera se il nome del dominio è facile da ricordare, da pronunciare e se ha potenziale come marchio. Evita nomi di dominio lunghi o complessi.

4. Verifica della Presenza di Spam

  • Controlli Anti-Spam: Usa strumenti come Moz's Spam Score per valutare il rischio di spam associato a un dominio. Un elevato punteggio di spam può indicare problemi passati che potrebbero influenzare negativamente il tuo SEO.

5. Aspetti Legali

  • Verifica di Marchi Registrati: Assicurati che il nome del dominio non violi diritti di terzi o marchi registrati. Questo può prevenire dispute legali in futuro.

6. Disponibilità sui Social Media

  • Coerenza del Branding: È utile avere lo stesso nome o uno simile sui principali canali social media. Controlla la disponibilità del nome su piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram, etc.

Recap video

Se vuoi dei consigli su come guadagnare con l'affiliazione di Amazon, dai un'occhiata al nostro articolo.  Hai scoperto di essere vittima di hotlinking? Scopri come uscirne tramite il nostro approfondimento. 

FAQ

Cosa succede quando un motore si ricerca scopre un PBN?

Quando un search engine identifica una rete di siti per la generazione di link artificiali rischia la penalizzazione: i backlink perdono di credibilità, si perde visibilità e di conseguenza la pagina web “pompata” artificialmente” scende nel ranking e perde le posizioni nei risultati di ricerca. Inoltre il network che ha generato i link in modo forzato e “artificiale” scompare completamente dai risultati di ricerca e così tutti i suoi link. Se credi che possa esserti utile, abbiamo da poco pubblicato una guida su Jasper, un tool online basato su intelligenza artificiale che potrà assisterti nel tuo lavoro di scrittura online.

Quante generazioni di PBN esistono?

I Private Blog Network sono difficili da individuare. Esistono tuttavia PBN di prima e di seconda generazione. I PBN di prima generazione si distinguono per una serie di elementi tecnici in comune come l’IP, l’html, i link site-wide e si tratta di PNB obsoleti per il link building. I PBN di seconda generazione sono progettati per non apparire come PBN e strutturati in modo diverso che li rende difficili da identificare anche ai motori di ricerca e quindi rendere la link building ancora una strategia SEO valida.

Come si riconoscono i PBN di ultima generazione?

I PBN di ultima generazione sono talmente ben fatti da non essere individuabili se non per la loro firma lessicale ovvero attraverso un’analisi Semantica dei testi molto approfondita nel caso in cui il redattore o copywriter sia sempre la stessa persona. Questo perché ogni redattore ha una propria firma o impronta lessicale, un proprio dizionario e uno stile di scrittura personale. Tutti questi elementi sono rilevabili tramite un controllo algoritmico puntuale.

Valuta la lettura del nostro articolo relativo ai redirect da fare tramite il file .htaccess... siamo certi che potrà servirti per la tua SEO.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog (assieme alla Redazione di ElaMedia).